Milano. Sembra assurdo crederci. Forse e da “pazzi”, o da “Pazzo”. Ma lui, il grande assente alla corte di Garrone, il più amato dopo l’addio di Cassano, l’unica sicurezza in attacco per i blucerchiati, oggi non c’era tra Palombo & Co. Anzi giocava con un’altra maglia, onorandola con un esordio stellare. Due gol e un rigore conquistato che vogliono dire vittoria, rimonta sul Palermo e tre punti.
Grazie a Giampaolo Pazzini, L’Inter è ancora in corsa per lo scudetto. Lui appena arrivato, non sembra soffrire in una squadra già ricca di campioni. Entra segna, si porta le dita agli occhi, proprio come faceva un tempo sotto la lanterna.
Un esordio memorabile per Pazzini, che permette alla squadra di Leonardo di restare a -9 dal Milan capolista, lontana ma in corsa per il titolo. Ma ora a Genova c’è chi lo rimpiange e chi lo maledice.
Anche se “il Pazzo” proprio ieri aveva detto:“La Sampdoria mi ha dato tanto, io ho dato tanto alla Sampdoria e non dimenticherò mai nulla del periodo trascorso a Genova, così come non dimenticherò tutti i tifosi doriani che mi hanno sempre accolto benissimo”. Rammaricato si, ma anche coperto di un velo di amarezza: “Sono rimasto male dopo le dichiarazioni del presidente Riccardo Garrone, io mi sarei fatto distrarre dalle sirene? Non voglio dire nulla ma se il presidente fosse venuto negli spogliatoio, avrebbe visto che per riuscire a giocare facevo delle punture”.
Ma cosa penserà ora l’attaccante? Avrà già dimenticato i suoi tifosi?