Cronaca

Saviano a Genova:”Raccontare è un modo per difendersi”

Genova - Laurea Honoris Causa a Roberto Saviano

Genova. Agg. 12:38 Saviano sta continuando una affascinante lezione, in cui declina la sua posizione rispetto all’uso e alle potenzialità della parola. La parola, per Saviano, è anche oggetto conteso: ci si difende raccontando, si attacca impedendo di raccontare. “Si invita a non raccontare dei rifiuti di Napoli”, ha ricordato. “Eppure è necessario raccontare, perchè il racconta modifica la realtà”.

Per questo motivo ha volto il suo sguardo al di là dell’oceano, ricordando quello che sta succedendo in Messico, dove sono stati uccisi 59 giornalisti e blogger. “Il narcotraffico ha deciso di impedire il raffronto della realtà attraverso la loro eliminazione”. Sempre su questo tragico episodio di violenza ha proseguito dicendo “Tutti quelli che raccontano la storia sono considerati nemici perché le storie non devono accendere luci nelle coscienze”.

“Chi ha pagato la vita con il racconto è per me quello che le stelle sono per il navigatore”. Saviano, prima di concludere tra gli applausi calorosi dei presenti, ha aggiunto “La legalità non ha colore politico, è compito dell’intellettuale dire che non siamo tutti uguali, non si tratta di essere superiori, ma diversi”.

E’ necessario capire che possiamo cambiare molte cose, e noi abbiamo questa forza di cambiare le cose e di trasformarle

Intorno alle 11:50 è cominciata la lectio magistralis di Roberto Saviano cui l’ateneo di Genova ha appena consegnato una laurea honoris causa in Giurisprudenza.

Le prime parole sono state di ringraziamento:”Ovviamente grazie al rettore dell’unviersità di Genova, a questa città che per me significa molto. Avrei fatto di tutto per essere qui. L’emozione che mi prende stamattina, è enorme. Genova e la Ligura appartengono alla mia cultura”.

Ha proseguito poi con una battuta:”Mia madre che sarà qui da qualche parte, vedendomi ricevere questa laurea avrà pensato che finalmente ho messo la testa a posto”. Emozionato dentro la sua toga, che con quello che ormai è un incidere cui siamo abituati, lo scrittore Roberto Saviano ha cominciato la sua lectio magistralis.

Il tema è noto, il taglio che sta dando a questo suo intervento è quello su cui lo scrittore ha molto insistito negli ultimi anni: il rapporto tra il potere e la parola. “E’ difficilissimo in questa fase storica italiana comprendere e afferrare come la parola possa contrastare il potere”, eppure lo scrittore insiste su questa lucida follia. La parola come antidoto alla prepotenza, all’abuso del potere.

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