Genova. Ennesimo grave episodio di violenza al carcere genovese di Marassi. Nel pomeriggio di ieri un poliziotto penitenziario nel tentare di sedare una colluttazione tra alcuni detenuti di origine albanese è stato violentemente aggredito e ferito. Ne dà conto il Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, Eugenio Sarno che aggiunge
“Il collega era impegnato nelle operazioni di chiusura della socialità al primo piano, quando è scoppiato un violento litigio con scambio di colpi tra alcuni detenuti di origine albanese. Prontamente intervenuto per ristabilire l’ordine, è stato oggetto di un’aggressione da parte degli stessi detenuti. Trasportato all’ospedale San Martino, oltre ad ecchimosi e contusioni varie, gli è stata riscontrata una infrazione ad una costola ed è stato giudicato guaribile in trenta giorni”.
Sarno punta l’indice contro l’escalation di violenze che è costretto a subire il personale penitenziario: “Siamo al fianco del nostro collega e gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà. Dopo l’episodio di sabato a Bologna dobbiamo registrare ancora un ferito tra le fila della polizia penitenziaria. Entrambe le aggressioni si sono verificate in danno di personale intervenuto a sedare disordini e violenze tra detenuti”.
“E’ chiaro che questi episodi sono anche frutto delle gravi carenze organiche. Oramai un solo agente è preposto alla sorveglianza di decine, a volte centinaia, di detenuti. Solo, inerme e disarmato. Questa è la condizione di qualunque poliziotto penitenziario in servizio nelle sezioni detentive. E’ chiaro che in queste condizioni non è più possibile lavorare. A Marassi, inoltre, l’amministrazione penitenziaria fa di tutto per aggravare le condizioni, già molto penalizzanti, del lavoro. Si continuano ad aprire reparti senza l’assegnazione di alcuna unità di rinforzo. E’ sin troppo facile recuperare spazi e posti letto riversando solo sulla polizia penitenziaria carichi di lavoro insostenibili e fattori di rischio per l’incolumità personale. A Marassi sono presenti circa 735 detenuti, rispetto alla capienza massima prevista in 456 “.
La UIL PA Penitenziari monitora quotidianamente gli eventi critici che si verificano negli istituti penitenziari. Il bilancio di questi primi giorni dell’anno non fa presagire nulla di buono:
“Chi volesse volgere la propria attenzione al disastrato universo penitenziario si accorgerebbe immediatamente che questi è attraversato da una irrefrenabile deriva violenta. Dal 1 gennaio ad oggi – informa Sarno – sono già 9 gli agenti penitenziari aggrediti e feriti da detenuti, cui deve sommarsi anche l’aggressione e il ferimento di un infermiere a Trieste. E’ il caro prezzo che il corpo e il personale paga per assicurare ordine e legalità all’interno delle nostre carceri, nel più totale abbandono e nella più perfida delle solitudini. E non possono non far riflettere sull’emergenza penitenziaria anche i due suicidi in cella di questo 2011, i quattro tentati suicidi sventati dalla polizia penitenziaria, le cinque morti per cause naturali, il ferimento grave per scoppio di bomboletta di due detenuti, un tentato omicidio e le tante risse e violenze tra detenuti che sono, oramai, la quotidianità che scandisce il tempo all’interno delle nostre prigioni”.