Genova. A partire da oggi le sedi della Cgil di via S. G. d’Acri a Cornigliano, corso Sardegna a Brignole e corso Garibaldi a Chiavari, assisteranno i datori di lavoro domestici (colf e badanti) nella compilazione della modulistica del Decreto flussi emanato dal Governo.
Con il decreto flussi circa 100 mila lavoratori stranieri potranno entrare in Italia; la procedura è affidata a coloro i quali vogliono assumere un lavoratore dal proprio paese di origine: in questo caso il datore di lavoro dovrà, esclusivamente per via telematica, spedire la domanda relativa al proprio futuro dipendente straniero il giorno 31 gennaio 2011.
Questa prima scadenza è riservata ai lavoratori provenienti da stati che hanno siglato accordi in tal senso con il nostro paese: le restanti scadenze (2 e 3 febbraio) sono relative invece a percorsi formativi e specifiche qualifiche professionali.
In provincia di Genova si stimano circa 20 mila irregolari interessati al provvedimento (di cui circa la metà lavoratori domestici), a fronte di una disponibilità individuata dal Decreto di circa 1500 posti. La Cgil ha espresso forti perplessità di carattere sia etico che procedurale sul Decreto. “Il provvedimento otterrà il solo scopo di regolarizzare una minima parte di lavoratori che in realtà già vivono e lavorano sul territorio italiano, incurante tra l’altro dell’esplicita volontà all’assunzione manifestata dal datore di lavoro e lasciando in clandestinità migliaia di persone che a causa del tetto massimo fissato dal Governo non saranno regolarizzate – spiega Cgil – Il Decreto risulta inefficace anche dal punto di vista procedurale in quanto affida la precedenza nella valutazione della domanda a chi riesce per primo ad inviare per via telematica, attraverso il sito del Ministero, la propria domanda, affidando alla casualità il buon esito dell’inoltro”.
“Infine, la norma costringerà i ‘fortunati’ datori di lavoro e lavoratori che, si ricorda, per la maggior parte dei casi sono già in Italia, a dover affrontare le incognite di un rientro irregolare nel proprio paese di origine per poi rientrare nuovamente nel nostro Paese.
A fronte di quanto sopra, la Cgil ribadisce il proprio impegno al fianco dei lavoratori stranieri, auspicando che presto nel nostro paese vi sia un cambio di rotta rispetto alla loro accoglienza”.