Genova. Nonostante le divergenze con la Cgil nazionale sulla vicenda Mirafiori e il botta e risposta a distanza tra Walter Fabiocchi, segretario generale della Camera del Lavoro di Genova e Bruno Manganaro, segreteria provinciale Fiom, oggi arrivano i segnali distensivi: “Non penso ci sia una divaricazione di vedute tra Fiom e Cgil sul caso Fincantieri – ha dichiarato il segretario dei metalmeccanici genovesi, Francesco Grondona – L’uscita dalla Confindustria di Fincantieri è un fatto di per sé negativo che mi auguro non porti ad una nuova Mirafiori, anche se non mi sento di escludere questa ipotesi, nella convinzione che siano le stesse cose che pensa la Cgil genovese”.
A livello nazionale, invece sottolinea Grondona: “La Fiom pensa da tempo che, di fronte a questo attacco veramente pesante contro il movimento dei lavoratori, sia necessario indire uno sciopero generale. Personalmente – conclude Grondona – considero un errore da parte della Cgil non dichiarare nemmeno un quarto d’ora di sciopero per dare un segnale politico contro l’accordo di Mirafiori, che non è un contratto aziendale ma è un nuovo contratto nazionale che stravolge le relazioni sindacali e industriali in Italia”.