Genova. “Non votatelo, non votatelo, non votatelo”. La presa di posizione di Marta Vincenzi, sindaco di Genova e presidente Anci Liguria, sul federalismo fiscale municipale è stata dura, ancora più netta dopo che, oggi pomeriggio, il ministro per la Semplificazione Normativa, Roberto Calderoli ha rifiutato la proposta del presidente Anci nazionale, Sergio Chiamparino, a riaprire il tavolo del confronto riportando il testo in sede di Conferenza Unificata.
Anci Liguria con i suoi 235 Comuni sparsi su costa e entroterra guarda al decreto come a una grande minaccia. “Quello che avevo previsto si sta verificando – ha spiegato Pierluigi Vinai, segretario Anci Liguria – questo schema di legge è pieno di incertezze e confusione, non dà, cioè, certezze sui tempi, nè garanzie sulle risorse. I Comuni, dopo la politica di tagli trasversali, sono ridotti all’osso. Alcuni che possono ancora operare virtuosi pianificazioni economiche, ma altri, per loro intrinseca debolezza o per la conformazione del territorio in cui sono, non possono proprio tagliare alcuna spesa”.
“Proprio per questo – ha sottolineato Vinai – abbiamo proprosto al Ministro di approfondire meglio il decreto, perchè il federalismo, verso cui noi non abbiamo una preclusione a priori né un’opposizione velleitaria, non può essere una parola vuota o una bandiera per far contenti gli elettori, al contrario deve essere concreto. Questo non lo è, e, anzi, è dimostrabile punto per punto che non funzionerà. Porterà al contrario i Comuni della nostra regione, già in affanno oggi, ad una condizione di grande sofferenza domani. Confidiamo – ha concluso Vinai – che stasera nel nuovo colloquio tra la delegazione Anci e il ministro Calderoli possa uscire un ripensamento e soprattutto una generale ragionevolezza da parte del Governo”.
Nel caso arrivasse un altro rifiuto, Marta Vincenzi e Anci Liguria lanciano l’appello a tutti i parlamentari liguri: “Il federalismo voluto dal ministro Bossi ammazza i Comuni, centralizzando le entrate. Senza modifiche, questo federalismo municipale ucciderebbe i Comuni, che non arriverebbero al 2014, e il Paese non ce la farebbe più. Non votatelo, non votatelo, non votatelo”.