Genova. Genova ricorda Guido Rossa dopo 32 anni. “Ricordiamo una persona, la sua testimonianza, il suo sacrificio – ha detto oggi pomeriggio Rosy Bindi durante la cerimonia di commemorazione – Rossa è una vittima con un profilo significativo. Un operaio in fabbrica che ha avuto il coraggio di denunciare l’infiltrazione delle Br, e separare nettamente, già in quegli anni, le giuste lotte dei lavoratori dal terrorismo e dalla violenza. Non era facile, lui lo ha fatto e noi gli siamo particolarmente grati: questa è una lezione anche oggi”.
“Oggi più che mai, infatti, torna al centro il tema della dignità del lavoro, e la sua persona ci indica una grande strada: le giuste rivendicazioni dei diritti, che devono essere condotte da tutte i lavoratori, dal sindacato che auspichiamo unito, non possono mai cedere a qualunque forma di violenza, contro la persona e contro l’interesse dei lavoratori. In questo anno in maniera particolare questo straordinario uomo torna di stretta attualità – ha sottolineato Bindi – Abbiamo rotto un equilibrio tra l’esigenza della crescita economica e i diritti dei lavoratori, riportato alla ribalta con le vicende di Pomigliano e Mirafiori. Ma sappiamo bene che questo equilibrio per molti lavoratori si è rotto da anni, forse nella distrazione della stessa politica, e di tutti noi. Guido Rossa è morto alla fine degli anni ’70, l’impianto normativo di allora, è chiaro – ha concluso Bindi – non è trasferibile al mondo globalizzato, però allo stesso tempo, dobbiamo trovare nuovi strumenti per non rinunciare ai principi e valori. Non rassegniamoci a questa rottura, ma soprattutto non possiamo farla pagare ai lavoratori”.