“A smentita di quanto riferito da qualche organo di stampa, non c’è stato in questi giorni alcun colloquio telefonico tra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica”. Lo afferma il Quirinale, in una nota dove si aggiunge che “si smentisce egualmente che il Capo dello Stato abbia letto o comunque ricevuto, non competendogli in alcun modo, le carte trasmesse dall’Autorità giudiziaria alla Camera dei Deputati che dovrà pronunciarsi sull’autorizzazione richiestale a eseguire una specifica perquisizione”.
“Naturalmente – prosegue il testo – il Presidente della Repubblica è ben consapevole del turbamento dell’opinione pubblica dinanzi alla contestazione, da parte della Procura della Repubblica di Milano al Presidente del Consiglio, di gravi ipotesi di reato, e dinanzi alla divulgazione di numerosi elementi riferiti ai relativi atti d’indagine. Senza interferire nelle valutazioni e nelle scelte politiche che possano essere compiute dal Presidente del Consiglio, dal governo e dalle forze parlamentari, egli auspica – conclude il testo diffuso dal Quirinale – che nelle previste sedi giudiziarie si proceda al più presto ad una compiuta verifica delle risultanze investigative”.