Genova. Il caso di “Ruby”, la giovane ragazza marocchina al centro dell’inchiesta sullo sfruttamento della prostituzione minorile a carico del premier, Lele Mora, Nicole Minetti e Emilio Fede, è tornato ad essere uno degli argomenti principe della cronaca italiana.
“Non mi ha mai detto di avere paura per la sua incolumità e tantomeno di pensare a far la fine di Brenda”. Lo ha detto l’avvocato Massimo Di Noia, che assiste la giovane marocchina. “Ho sentito Ruby ieri pomeriggio – ha detto Di Noia – e mi ha detto che mi farà avere la copia degli atti relativi alla perquisizione subita nella casa del fidanzato, a Genova”.
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