Cronaca

Aumento biglietti Amt, Pissarello: “Obbligati, il Governo snobba il Tpl”

Genova. Mancano tre giorni alle nuove tariffe Amt, al via ufficialmente martedì 1 febbraio, e le notizie per i cittadini non sono buone: la revisione delle tariffe significherà aumenti anche consistenti per tutti coloro che abitualmente, ma soprattutto sporadicamente, usano i mezzi pubblici. Il biglietto ordinario costerà 30 centesimi in più, da 1,20 a 1,50, con 100 minuti di durata. L’abbonamento settimanale costerà 16 euro, mentre quello mensile 43 a fronte dei vecchi 36. Il biglietto della metropolitana sarà valido 60 minuti e costerà 1 euro, mentre il carnet navebus da 10 biglietti costerà 23 euro (tutte le nuove tariffe sono disponibili sul sito di Amt). Novità anche per gli abbonamenti annuali: per la prima volta il rilascio dei titoli di viaggio agevolati avverrà dietro presentazione della dichiarazione Isee.

I dati positivi sono fondamentalmente due: a fronte della maggiorazione di costo, la durata media del biglietto verrà incrementata, mentre è mantenuta l’integrazione bus-treno, importante per determinate fasce di popolazione che devono attraversare quotidianamente in lungo e in largo la città, ancora sprovvista di adeguata linea metropolitana. Lo scenario che ha condotto a questa manovra, non senza polemiche, è quello che Azienda e Comune prospettano da mesi: aumento delle tariffe e lotta all’evasione come soluzione per far fronte ai 24 milioni di tagli statali e ai gravi problemi di bilancio di Amt. Sia Comune che Amt, però, promettono di riuscire a rendere “efficace il servizio, garantendo capillarità, con elevate frequenze dei mezzi sulle linee di grande affluenza e collegamenti certi anche su linee a bassa domanda”. Spetterà ai genovesi verificare se le promesse saranno mantenuto o se continueranno a sussistere disagi, soprattutto sulle linee collinari, su cui spesso cade la minaccia di taglio corse.

“Abbiamo deliberato il piano tariffario alla fine del 2010, come prima conseguenza del pesante taglio sul trasporto pubblico operato a livello nazionale – ha spiegato il vicesindaco Paolo Pissarello, assessore alla mobilità – Purtroppo siamo stati noi una delle prime città a fare la modifica alle tariffe, ma presto anche altre realtà si adegueranno. I correttivi sono stati parziali – ha detto poi Pissarello – purtroppo è stata l’unica strada per salvare il trasporto pubblico, creando condizioni per non averne altri a breve. Però deve essere chiaro: questo comparto è in carenza di risorse, lo stato non se ne sta occupando. Ci auguriamo, invece, un ripensamento importante sui trasferimenti al trasporto pubblico per ottenere l’adeguamento agli indici Istat. I costi del gasolio vanno alle stelle e le risorse erogate non cambiano: sono situazioni insostenibili, che portano le aziende al collasso e che gravano poi su cittadini e dipendenti. L’italia deve cominciare a ragionare come fanno Europa e Usa: per lo sviluppo sociale di una città servono giuste risorse per dare i giusti servizi”.

In tema di paragoni, restando in Italia, Genova è più volte citata come la città più cara per le tariffe dei mezzi pubblici. “Non è così – ha ribadito il vicesindaco – anche le altre città hanno adottato queste misure. Noi abbiamo fatto la scelta di non aumentare gli abbonamenti, a Palermo, ad esempio, costano il doppio. Noi abbiamo puntato sull’integrazione ferro-gomma e sulla bigliettazione meno pesante per i consumatori abituali, mensili e annuali, aumentati ma contenuti. Il tutto per garantire il trasporto pubblico come modalità vincente di spostamento in città. Ma dallo stato servono risorse invece che tagli. Altrimenti – ha concluso Pissarello – le altre città non potranno fornire il servizio, in contro senso rispetto ai temi dell’ambiente, dello sviluppo economico e della qualità vita a cui ogni città ha diritto di puntare”.

I biglietti oggi in uso potranno essere utilizzati fino a mezzanotte del 31 gennaio, mentre gli abbonamenti annuali resteranno validi fino alla scadenza. I settimanali potranno essere utilizzati fino alla settimana che inizia lunedì 31 gennaio. Per agevolare l’acquisto dei biglietti ancora validi, su cui si sono scatenate le polemiche dei consumatori, amt ha istituito tre punti di distribuzione straordinaria: Maxibus in piazza De Ferrari, via Don Giovanni Verità a Voltri, e un punto a Nervi, al capolinea delle liene 516-517. I vecchi titoli inutilizzati potranno essere cambiati pagando la differenza a partire da martedì 1 marzo.

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