Il decreto legge sull’etichettatura trasparente su tutti gli alimenti arriva oggi alla Camera e se dovesse passare sarebbe un grande passo avanti, visto che attualmente in Italia l’obbligo di indicare la provenienza è in vigore solo per alcune categorie di alimenti, come la carne bovina, il pollo, l’ortofrutta fresca, le uova, il miele, il latte fresco, la passata di pomodoro e l’olio extravergine di oliva. Si lascia invece carta bianca su pasta, succhi di frutta, latte a lungo conservazione, formaggi, carne di maiale e salumi.
“Bene l’adeguamento della normativa sull’etichetta agli standard europei del biologico già attivi da sei mesi. Il biologico garantisce da sempre una sicurezza alimentare strutturale”. Ad affermarlo, in un comunicato, è l’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab).
“È auspicabile – spiega Andrea Ferrante, presidente nazionale Aiab – che si arrivi all’etichetta trasparente anche per adeguare le normative di settore a quanto accade ormai da sei mesi a livello europeo per il biologico”.
Grazie all’entrata in vigore del nuovo logo europeo sulle etichette dei prodotti biologici, infatti, dal 1 luglio 2010 è possibile conoscere la provenienza.
“L’adeguamento della legge sull’etichettatura agli standard europei attualmente in vigore per il biologico, però – prosegue Ferrante – non mette al riparo da tutti gli allarmi alimentari. Per la sicurezza di tutti i prodotti della zootecnia, ad esempio, è determinante l’alimentazione e il modo in cui gli animali vengono allevati. Pensando al caso delle uova, del latte e della carne di suino alla diossina provenienti dalla Germania, è ormai chiaro che la contaminazione è legata all’uso di mangimi che nel biologico sono vietati. E purtroppo anche in Italia la zootecnia utilizza diffusamente mangimi Ogm. Ad eccezione del biologico, che garantisce una sicurezza strutturale vietando per legge l’uso di mangimi Ogm negli allevamenti”.