Genova. La Regione ha annunciato l’esaurimento delle risorse per il fondo per la non autosufficienza, lo Spi Cgil ritiene che sia “il segno tangibile di come i tagli che il Governo Berlusconi ha operato sulle risorse per lo stato sociale stiano rapidamente producendo i loro effetti nefasti sulla vita delle persone, soprattutto sulle più fragili e in difficoltà”.
“Abbiamo denunciato più volte – afferma un comunicato dello Spi – come Cgil, ed in particolare come Sindacato dei Pensionati con la manifestazione regionale del 18 novembre, la gravità di queste decisioni e abbiamo chiesto a livello nazionale con insistenza il rifinanziamento del Fondo nazionale per la non autosufficienza, obiettivo sul quale ci uniamo alla richiesta che i Parlamentari Liguri, tutti, si attivino verso il Governo per un cambio di rotta almeno su questo punto”.
“Agli anziani e ai disabili che si vedranno togliere risorse che li hanno aiutati a rimanere nelle loro case, che hanno consentito alle famiglie almeno un po’ di sollievo, l’azione comune di Regione Enti Locali e Sindacati deve provare a dare risposte diverse, per quanto difficili”.
“Queste risposte – prosegue il comunicato – devono essere rese possibili dalla riorganizzazione del servizio sanitario e dell’integrazione forte tra attività sanitarie e interventi sociali: da qui possono essere ricavate risorse umane e professionali da offrire ai non autosufficienti per nuovi servizi domiciliari, per “pacchetti di prestazioni” da portare nelle case delle persone”.
“Questo a partire dalla discussione sulla vicenda ospedale di Voltri-Evangelico: è un’ operazione molto discutibile sulla quale la Cgil ha già espresso le sue valutazioni: che almeno si dimostri che c’è davvero un recupero di personale e che ci si mette in condizione, attraverso la trattativa sindacale e con l’assunzione da parte di tutti delle proprie responsabilità, di destinarlo a servizi domiciliari per le persone più fragili, a partire dagli anziani e dai disabili”.
“Il Fondo deve cambiare la propria filosofia e tornare a quanto era previsto nella legge istitutiva: tutte le risorse che Regione ASL e Comuni impiegano per queste persone vanno concentrate in un unico fondo e usate in modo integrato: non solo denari da distribuire alle famiglie, ma interventi diretti di cura e di sollievo.
Rinnoviamo la richiesta che su questo si apra con grande urgenza un confronto fra le parti, a partire dalla destinazione dei residui del Fondo, per riorganizzare complessivamente l’intervento verso le persone non autosufficienti”.