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Sampdoria, l’addio di Gasparin: “Non c’erano più le condizioni, separazione obbligata”

gasparin

Genova. Differenza di visioni: come nelle migliori coppie, anche alla base della separazione tra l’ex direttore generale della Sampdoria, Sergio Gasparin e la società “Non c’é nulla, nessuna ira, nessuna polemica, solo constatazione. Quando la proprietà e un manager non hanno la stessa condivisione strategica dal punto di visto operativo all’interno di una società – ha detto Gasparin – è giusto, doveroso e obbligato che si separino”.

Il confronto è nato subito dopo il match contro il Bari. “Dopo la partita – ha spiegato Gasparin – c’era una situazione che doveva essere risolta, c’era da chiarire o meglio sottolineare quelli che erano ruoli, responsabilità e indici di autonomia nella gestione della società”. L’ex direttore ha voluto leggere testualmente i suoi ruoli, così come da contratto: “Le funzioni, i poteri, le responsabilità a Lei attribuite si riferiscono all’incarico di responsabile unico di tutta la gestione (tecnica, sportiva, amministrativa) della nostra società. Compito che sarà da lei svolto con la più ampia autonomia e quale unico dirigente responsabile, con riferimento al consiglio di amministrazione, al comitato strategico e al vicepresidente di Sampdoria holding”.

“Io – ha concluso l’ex direttore generale – ritenevo che non ci fossero più queste connotazioni e se andiamo a vedere la dichiarazione dove il presidente Garrone dice che non prenderemo più un direttore generale, dà un significato preciso”.

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