Genova. E’ durato pochissimo l’incontro di oggi tra sindacati e vertici Amt, giusto il tempo di capire che i conti all’interno del piano aziendale non tornavano. Secondo le organizzazioni sindacali, il documento presentato oggi dall’amministratore delegato Rossignolle parlava di un ulteriore disavanzo di 4-6 milioni di euro, nonostante gli impegni contenuti nell’accordo firmato di recente, che doveva servire a riapianare le casse disastrate di Amt.
“A parte il fatto che ad ogni incontro l’amministratore porta un documento nuovo, oggi però è arrivata anche la beffa – spiega Antonio Cannavacciuolo, segreteria provinciale Uiltrasporti – le cifre cambiano sempre e il disavanzo invece che diminuire aumenta. La manovra tariffaria doveva servire anche a questo, a ripianare i 9 milioni di tagli nel triennio, invece oggi scopriamo che ne coprirà solo 4,6. Non è possibile, i conti non tornano”.
L’altro motivo per cui i sindacati hanno rotto la trattativa sono alcuni contenuti del piano industriale non concordati con le rappresentanze e mai menzionati in sede di accordo. “Nessuno ci ha mai parlato di cassa integrazione per tutti i dipendenti a rotazione, né tantomeno della durata della cassa integrazione fino al 2013. Secondo l’accordo – sottolinea il sindacalista – avevamo la copertura fino al 2011 e poi, l’impegno per il 2012. Devono spiegare come intendono fare fronte ai tagli senza licenziamenti. Come pagheranno i dipendenti? Il nostro sistema di lavoro è legato uomo-turno, se diminuiscono i turni è chiaro che aumenterà la disposizione delle persone. E comunque – ribadisce Cannavacciuolo – non è possibile che a fronte di una manovra tariffaria, del taglio del numero di km, e del recupero di produttività il deficit sia di 6 milioni. Stando così le cose, valuteremo seriamente la possibilità di ritirare la firma dall’accordo – conclude l’esponente Uil – Rossignolle ci ha dipinti come irresponsabili, ma se saltasse l’accordo, qualcuno, e non di certo noi, dovrà assumersene la responsabilità”.
Oggi tutte le sigle sindacali hanno inviato una lettera a Regione, Comune e Confservizi per sottolineare l’atteggiamento dell’azienda e per richiedere un incontro urgente fra le parti. “La strada, fermo restando queste condizioni, è però tutta in salita”. Domani lo sciopero proclamato da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e UGL Trasporti è stato differito dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Rimane invece confermato per domani lo sciopero di 4 ore proclamato da CUB Trasporti dalle 9.35 alle 13.35.