Genova. “La strada è ancora piuttosto impervia. I numeri sono positivi, ma sono ancora bassi” Queste le parole di Giovanni Calvini, Presidente Confindustria Genova, intervenuto oggi al convegno “Per uscire dalla crisi, un anno dopo: il valore del nostro territorio”, tenutosi nella sede degli industriali a Genova.
“Questo è un difetto strutturale del nostro sistema economico industriale che richiederebbe alcuni interventi di programmazione territoriale per poter accelerare i ritmi di crescita più velocemente possibile ai livelli pre-crisi – ha continuato Calvini – Possiamo rimettere in moto un meccanismo di sviluppo del territorio portando dei benefici a tutte quelle imprese che sono direttamente coinvolte in questo settore dagli immobiliaristi ai costruttori che stanno vivendo un momento di forte criticità, e dando una nuova visibilità alle imprese sul futuro per avere opportunità, certezze e per poter sviluppare le loro attività sul territorio. Bisogna rivedere i costi, i tempi decisionali, la burocrazia e tutta quella serie di fattori che fanno si che un’impresa decida o meno di venire a investire sul nostro territorio”.
“Visto il problema di fondi che stiamo vivendo e la mancanza di liquidità e di investimenti da parte dello Stato, dalla crisi si può uscire sicuramente favorendo il più possibile gli investimenti dei privati – ha aggiunto Maurizio Senzioni, presidente ANCE Genova – Per fare questo c’è bisogno che noi come regione ci dotiamo di leggi che consentano agli imprenditori di operare e anche di velocizzare il più possibile quelle che sono le pratiche burocratiche.
Mancando la possibilità di avere investimenti, i settore come l’edilizia, che ha perso 1.200 posti di lavoro in un anno e mezzo e che ha visto chiudere a Genova circa 200 imprese, si può solamente cercare di favorire semplificando il più possibile le pratiche burocratiche. Non bisognerebbe, inoltre, ricorrere alla pratica del massimo ribasso per gli appalti pubblici, come si sta facendo ultimamente. Questo ristringe sempre di più la possibilità di operare alle imprese strutturate in una certa maniera che hanno dei costi a cui non si possono e non si devono sottrarre, quindi cercare di valorizzare sempre di più quelle le imprese cha hanno un’esperienza pluridecennale nella nostra città nell’eseguire qui lavori che gli vengono proposti”.