Regione. “Zero virgola zero. La legge per il sostegno dei genitori separati in situazione di difficoltà, approvata per prima dalla Liguria nel 2008 e poi seguita da altre regioni, non è mai stata applicata. La risposta dell’ assessore Rambaudi è deludente”. Queste sono le parole del consigliere regionale Alessio Saso (Pdl), primo firmatario della legge, che ha chiesto spiegazioni all’assessore ai servizi sociali Lorena Rambaudi dopo avere spiegato che sono tanti i genitori in difficoltà.
“Il problema, drammatico, non riguarda in realtà i genitori ma i loro figli – ha sottolineato Saso – Dopo la separazione accade infatti di rimanere senza la casa, che resta a un coniuge, e con la necessità di trovare una nuova sistemazione in cui accogliere i figli nei momenti stabiliti. Molti si trovano per questo in difficoltà economica e non sono così in grado di svolgere nel modo giusto il ruolo di genitore”.
L’assessore ha risposto che in realtà molti punti della legge sono stati applicati e ha citato i centri di assistenza e mediazione, 19 in tutta la regione, gli alloggi per l’ accoglienza, i servizi e i progetti sperimentali. Rambaudi ha quindi affermato che non può però essere accolta la richiesta di Saso riguardo a un finanziamento specifico per il sostegno ai genitori separati perché spetta ai Comuni decidere dove indirizzare le risorse e la regione deve soltano dare l’indirizzo politico.
Saso ha replicato: “Evidentemente l’assessore non conosce la legge di cui parla perché il Consiglio regionale quando l’ha approvata ha stabilito invece una serie di misure specifiche e di canali preferenziali per i genitori separati. Invece non ci sono alloggi dedicati né servizi e i centri di mediazione si occupano di tutti. Per cui il livello di applicazione di una legge che tante regioni hanno poi copiato risulta zero virgola zero”.