Regione. Il consigliere regionale Ezio Chiesa è soddisfatto. Ieri pomeriggio, infatti, l’assemblea regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno, presentato dal capogruppo del Gruppo Misto, che prevede come, nella stesura del disegno di legge regionale per l’attribuzione delle funzioni già esercitate dalle soppresse Autorità d’Ambito territoriale, sia inserita una norma su base volontaria, affinché, ai Comuni sotto ai 5 mila abitanti sia affidata nuovamente, anche in forma associata, la gestione del ciclo idrico integrato.
“Risultato che consente – afferma Chiesa – di restituire alle comunità locali una primaria risorsa da sempre custodita, mantenuta e utilizzata al meglio dalle nostre popolazioni”.
Intanto il Consiglio dei Ministri ha approvato nella riunione di mercoledì la proroga di un anno per il termine di soppressione delle Ato acqua, rifiuti e altri servizi con il decreto Milleproroghe 2011 uscito dal preconsiglio dei Ministri del giorno precedente. “Una opportunità importante per i nostri territori – commenta Chiesa – migliorativa rispetta all’articolo del collegato della legge finanziaria di bilancio della Regione Liguria che, in via transitoria fino al 30 giugno 2011, assegnava tali funzioni alle Provincie”“L’introduzione del gestore unico – continua Chiesa – sul servizio idrico integrato in questi anni ha creato notevoli problemi, in particolare nelle zone montane le tariffe sono aumentate a dismisura senza alcuna giustificazione, il servizio non è migliorato, i Comuni hanno perso importanti risorse che servivano a coprire i costi di altri servizi essenziali”.
Il Parlamento ha stabilito di affidare alle Regioni la potestà legislativa per l’attribuzione delle funzioni già esercitate dalle Autorità d’Ambito territoriale. “L’ordine del giorno approvato – conclude Chiesa – impegna la Regione a porre rimedio alle storture e agli inconvenienti causati dalla gestione unica integrata. Sensibilità dimostrata dal Consiglio regionale anche di fronte ai quesiti posti dai referendum che sollecitano garanzie circa la gestione pubblica dell’acqua”.
Permettere ai Comuni con meno di 5 mila abitanti di amministrare in proprio le risorse idriche rappresenta una tutela nei confronti dei cittadini che sino ad oggi hanno dovuto piegarsi alle esigenze delle aziende quotate in borsa. Il provvedimento assunto dall’Assemblea regionale arriva in controtendenza rispetto a quanto era stato votato nelle settimane passate dal Consiglio provinciale, dove veniva richiesto alla Regione Liguria di assegnare la gestione del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti all’ente di piazzale Mazzini. Il voto di ieri sancisce invece l’impegno e la volontà della Regione a salvaguardare i Comuni con meno di 5 mila abitanti che decidono in autonomia o attraverso la forma associata di procedere alla gestione delle acque.