Genova. Dipende tutto da come si guarda il bicchiere: se lo si vede pieno, a Genova c’è una buona qualità di vita, se invece lo si vede vuoto l’aggettivo cambia e diventa negativo. Questo perchè il capoluogo ligure nella classifica della qualità della vita nelle province italiane è quasi perfettamente a metà tra la prima città, Trento, e l’ultima, Napoli, fanalino di coda in 103 esima posizione. E’quanto emerge dalla dodicesima indagine di Italia Oggi e Università La Sapienza di Roma: Genova è 58esima, subito dopo Savona (55esima) e molto prima di Imperia, precipitata al 78esimo posto.
I dati, dicono gli autori di questa classifica, evidenziano comunque un miglioramento nell’area del Nord-Ovest, rilevando più in generale una buona qualità della vita in 55 province e sostanzialmente nei grandi centri urbani (ad eccezione di Napoli). Trento torna in testa; ultima, invece, Napoli preceduta da ben 22 città del Mezzogiorno, isole comprese, confermando così rispetto all’anno scorso un peggioramento complessivo della realtà del Sud.
Nella top ten del buon vivere figurano anche Mantova, Belluno, Bolzano, Pordenone, Siena, Cuneo, Sondrio, Aosta e Parma. La provincia autonoma di Trento conquista il podio distinguendosi per le voci ambiente, affari e lavoro, popolazione e servizi finanziari e scolastici. Di rilievo lo sprint di Pordenone, che riesce a occupare il quinto posto della classifica, guadagnando rispetto all’anno scorso ben 32 posizioni; e Aosta, nona, grazie al recupero di 34 posizioni. La fotografia del 2010 evidenzia tuttavia un altro elemento negativo per il nostro Mezzogiorno: non c’é più traccia delle buone performance evidenziate l’anno scorso da un cluster di province con caratteristiche omogenee, poste in un’area geografica compresa tra il litorale adriatico meridionale a parte dello Ionio, fino a un breve tratto del litorale tirrenico, individuate solo 12 mesi fa nelle realtà di Campobasso, Foggia, Bari, Potenza e Matera. In controtendenza appare però la performance della provincia di Palermo, che risale 15 posizioni raggiungendo l’84/ma piazza. Tra le grandi aree metropolitane spicca il balzo di Roma (al 57/mo posto, che guadagna 25 posizioni rispetto al 2009), Torino (al 51/mo, che risale di 40 posti) e Milano (49/ma, con un +5 sul 2009). Di segno diverso Bologna (al 21/mo posto ma perdendo 6 posizioni), Firenze (13/ma, -13) e Venezia (52/ma, -11). In sostanza, sintetizzano i curatori dell’indagine, la fotografia del 2010 somiglia molto alla situazione del 2004, con 48 province in cui la qualità è risultata scarsa o insufficiente. Ma tutto questo, viene sottolineato, in tempi non facili per il sistema economico italiano non risulta essere particolarmente negativo.