Genova. In tempo di crisi le operazioni economiche spesso hanno anche una connotazione sociale. Soprattutto se a portarle avanti è un’azienda a partecipazione pubblica, come Spim, società per la promozione del patrimonio immobiliare controllata dal Comune di Genova. “Il dato rilevante di qusti ultimi anni – spiega Sara Armella, presidente Spim – è l’aumento notevole di procedure di sfratto per morosità e incapacità delle famiglie normali nel far fronte al pagamento degli affitti, non più adeguati alle loro possibilità economiche”. Un pò perchè in tempo di crisi cresce la percentuale di persone disoccupate o in condizioni di precarietà, e un pò perchè aumentano le famiglie che si sfaldano: sul mercato immobiliare arrivano anche i separati alla ricerca di nuove soluzioni abitative a prezzi competitivi.
“In tutto questo si colloca la prospettiva del rilancio del comparto immobiliare, uno dei settori trainanti dell’economia, che sta attraversando un momento di difficoltà – continua Armella – Spim in 2 anni ha investito 22 milioni, per la ristrutturazione, ad esempio, di S.Bartolomeo degli Armeni e la manutenzione degli immobili di nostra proprietà, scegliendo, quando possibile, un meccanismo concorrenziale che sappia mettere al centro, non solo il valore economico dell’offerta, ma anche e soprattutto la qualità, per quanto riguarda la sostenibilità e l’impatto dell’intervento. Non facciamo appalti al massimo ribasso, che creerebbero tensioni sui lavoratori e sulla sicurezza, ma al contrario, privilegiamo l’attenzione su chi lavora e su chi deve produrre un’opera che possa durare nel tempo e non solo lo spazio di un’inaugurazione”.
Nel territorio comunale Spim ha un patrimonio immobiliare di circa 300 milioni di euro. “Negli ultimi due anni abbiamo venduto importanti pezzi per 40 milioni, seguendo un percorso di dismissione in atto e, nel contempo, operando investimenti, come appunto S.Bartolomeo degli Armeni o via Maritano, progetto pilota non di sola vendita, ma d’investimento a scopo sociale per la riqualificazione e la valorizzazione del territorio”.
Quanto ai ritardi nei pagamenti da parte degli enti pubblici, spesso denunciati dagli enti pubblici, il Comune di Genova pare invece virtuoso. “Spim non segnala ritardi, la nostra tempistica è adeguata, nel rispetto delle regole, delle norme anti riciclaggio e della tracciabilità dei flussi finanziari”.