Genova. La Traviata di Verdi riapre il Teatro Carlo Felice, ma senza troppi entusiasmi. Chi ieri sera si aspettava il tutto esaurito è rimasto deluso: di pubblico ce n’era, ma non si è registrato il tutto esaurito, calcolando che a far numero c’erano molte scolaresche.
Non è bastata la splendida prova del tenore Francesco Meli né la generosa esibizione del baritono Luca Salsi a tenere alto lo spirito di una recita che ha suscitato perplessità tanto sotto l’aspetto musicale quanto sotto il profilo scenico.
Henning Brockhaus, il regista, ha lavorato su una scena che Josef Svoboda ha costruito ponendo sul fondo un enorme specchio inclinato in modo da riflettere il palcoscenico: sul pavimento erano disegnate le scene che quindi venivano proiettate sul retro, insieme agli interpreti, in questo modo ‘raddoppiati’.
“Arte e cultura non possono morire, facciamo tutto il possibile per unirci a favore di questo teatro e della cultura che fa bene all’uomo”. Così Carla Fracci, la grande étoile della danza, ha salutato la riapertura del Carlo Felice arrivando alla prima della Traviata.
Per l’opera applausi non entusiasmati, le repliche proseguiranno fino al 16 dicembre.