Levante. Un vero e proprio saccheggio nei boschi dell’entroterra del Levante: rubati pini, agrifogli e abeti per abbellire i salotti delle case nel periodo natalizio.
A scendere in campo per bloccare il fenomeno il Corpo Forestale, Legambiente, la polizia provinciale e il Wwf.
Decine di multe, per ora, anche se il grosso degli accertamenti deve ancora iniziare, visto che i più andranno a tagliarsi gli alberi nei prossimi giorni.
E’ una battaglia che viene combattuta ogni anno, complice la crisi economica sono ormai poche le persone che possono permettersi un grande albero di Natale: i prezzi vanno da un minino di 20 euro ad un massimo di 80 euro.
Le razzie vengono fatte in val Fontanabuona, in valle Stura, sul passo del Tomarlo e nell’immediato entroterra di Moneglia e Deiva Marina. Se si viene colti in flagranza le sanzioni, però, non sono severe: il taglio di un pino o di un abete può comportare multe da 5 e 24 euro, mentre per l’agrifoglio si possono prelevare fino a 5 esemplari, ma per ogni rametto in più scattano sanzioni da 5 a 51 euro. Per quanto riguarda il muschio, ugualmente ricercato, è vietata la raccolta ai fini commerciali e, comunque, in quantità ingenti.