Genova. Capodanno, si sa, tempo di bilanci. Anche nello sport. Che fine anno è questo per le squadre genovesi? Con una battuta, si potrebbe dire “senza infamia né lode”: a scorrere il pagellone della Gazzetta dello Sport, Genoa e Samp sono poco più, o poco meno, sotto la soglia del 6 politico.
Se la cava meglio la squadra di Mimmo Di Carlo, ottava in classifica, con 23 punti, 2 in meno rispetto allo scorso campionato, che nella speciale pagella prende la sufficienza piena e un encomio per la migliore difesa, alla pari del Milan, battuta solo 13 volte. Un po’ meno morbido il giudizio finale: “Il clamoroso quarto posto finale raggiunto la stagione scorsa, con vista sui preliminari di Champions League, sembra irraggiungibile, ma tutti sanno che quello fu un piccolo miracolo. E i miracoli non si ripetono”.
Ancora peggio il commento, un pò tranchant, per il Genoa di Davide Ballardini (che però è entrato in corsa a campionato già iniziato), oggi decimo in classifica con 21 punti, 4 in meno rispetto al 2009-10: “Classico caso in cui l’insufficienza si riferisce alle aspettative tradite e non alla classifica. Una cosa è certa: il Genoa spettacolo di due anni fa non c’è più”.
Un campionato però, quello dei rossoblucerchiati, che in soli 3 mesi ha riservato più di un colpo di scena: l’esonero improvviso di Gasperini dalla panchina genoana, la “cassanata” che è costata la maglia numero 10 a Fantantonio, e ultimo, l’addio di Gasparin da casa Sampdoria. Anno nuovo, vita nuova? Dietro l’angolo c’è il calciomercato: le sorprese potrebbero non finire qui.