Politica

Governo Berlusconi: Musso spiega su Facebook i motivi della sua astensione al voto

Senatore Enrico Musso

Genova. Ha scelto nuovamente la sua pagina di Facebook Enrico Musso per motivare la sua astensione alla mozione di fiducia al Governo Berlusconi.

“Come è noto, – scrive Musso – in più occasioni, anche recentemente, ho manifestato al Presidente del Consiglio Berlusconi, motivato dissenso in ordine, principalmente: al mancato rispetto di parti essenziali del programma di governo con il quale la coalizione di centro destra ha vinto le elezioni del 2008, e che costituisce l’impegno assunto verso gli elettori; all’inadeguatezza delle politiche economiche del Governo a fronte della gravissima crisi economica internazionale”.

“Inoltre anche ai provvedimenti – non rientranti, questi, nel programma presentato agli elettori – in particolare sul tema della giustizia, volti a produrre effetti personali sulle vicende giudiziarie che hanno riguardato il Presidente del Consiglio o altri membri del Governo; allo svilimento del Parlamento, ridotto a organo di ratifica di provvedimenti decisi al di fuori di esso, per giunta con il frequente ricorso al voto di fiducia e alla “blindatura” dei testi portati in Assemblea; alla scarsa credibilità personale di esponenti del Governo e della maggioranza, afflitti da scandali giudiziari e/o da debolezze nei comportamenti privati; e alla conseguente esigenza di riconoscere l’esistenza di una “questione morale” e di affrontarla adeguatamente; all’esigenza di un processo decisionale meno verticistico all’interno del PdL”.

“Ho altresì espresso – prosegue il senatore – preoccupazione per le affermazioni di Berlusconi e Bossi, che hanno chiesto elezioni anticipate nel caso il Governo non avesse ottenuto un’ampia fiducia nelle votazioni odierne. Considero infatti le elezioni anticipate una sciagura per il Paese, di fronte alle cruciali imminenti scadenze dell’economia e dell’agenda europea”.

“La radicalizzazione dello scontro politico va contro l’interesse del Paese. È facile e comodo indicare come traditore chi è minoritario, ma le accuse di tradimento – comunque improprie – andrebbero se mai rivolte a chi si discosta dall’impegno di programma assunto con gli elettori, e non chi denuncia lo scostamento. Al tempo stesso, condanno fermamente tutte le contestazioni violente che stanno avendo luogo in queste ore in Italia”.

“Ho preso atto con soddisfazione che ieri Berlusconi ha finalmente promesso uno sforzo per rilanciare l’azione del Governo, e un tentativo di ampliare l’attuale maggioranza a tutte le forze politiche moderate e liberali, nelle quali continuo a riconoscermi fin dall’inizio della mia esperienza politica. Auspico che alla promessa seguano fatti e comportamenti concreti, che riconoscerò pubblicamente”.

“Ricordo – conclude Musso – che nel manifestare il mio dissenso avevo proposto al Presidente e Vice Presidente del gruppo PdL al Senato, e al Presidente del Consiglio, le mie dimissioni dalla carica di senatore, essendo io stato eletto nella lista PdL. Gli stessi mi hanno però invitato a non presentare le dimissioni, forse confidando nella possibilità di un mio ripensamento. Resto comunque pronto a considerare una loro richiesta al riguardo”.

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