Genova. Ieri hanno incrociato le braccia i 50.000 lavoratori del settore per protestare nei confronti delle controparti (Federutility-Confservizi, Confindustria-Energia, Anfida, Anigas, Assogas, Federestrattiva) per il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto da oltre 11 mesi.
“L’adesione allo sciopero è stata altissima – fa sapere la Filctem Cgil – nonostante ad indirlo fosse stata la sola Filctem, segno che l’esasperazione dei lavoratori è giunta al limite. Garantita l’erogazione del gas e dell’acqua, per non provocare ulteriori disagi ai cittadini, ma l’attività produttiva si è fermata pressocchè ovunque.
Punte particolarmente alte si sono registrate nelle sedi Iren e Aster di Genova, di Hera di Bologna, ad Ancona, nelle sedi italgas di Roma, dell’Aes di Torino, così come in molti distretti dell’Italgas e di Enel Gas”.
“Ora le controparti non hanno più alibi – dice Gabriele Valeri, della segreteria nazionale della Filctem-Cgil – devono riaprire le trattative al più presto, perchè la volontà dei lavoratori a rinnovare il contratto è forte, altrimenti la lotta e la mobilitazione andranno avanti”.