Genova. La messa con cui si sono festeggiati i 40 anni della Comunità di San Benedetto al Porto (fondata da Don Gallo) è stata conclusa da Gino Paoli e Don Gallo che hanno intonando “Bella ciao”, seguiti a ruota dalla chiesa gremita.
Nella sua omelia, dopo aver letto il primo documento della comunità che s’impegnava ad aiutare i poveri “di una società basata sul profitto”, i malati psichiatrici e i carcerati, Don Gallo non ha lesinato provocazioni politiche: “tre fondazioni nello stesso partito (ha detto riferendosi al Pd) mi sa che qui l’importante è tenersi il potere”. E ancora, parlando della crisi di governo ha affermato: “la Camera è chiusa per impraticabilità del capo. Il 14 tutti si aspettano chissà cosa. Da ottimista penso che il peggio debba ancora arrivare. Ci sarà un Berlusconi bis e ter”. Infine ha ribadito il valore del terzo articolo della Costituzione ed ha concluso: “noi siamo per una solidarietà liberatrice perché è un diritto. La solidarietà assistenziale non tocca la struttura”.