Genova. Nuovi risvolti per l’inchiesta denominata “mensopoli genovese”, secondo la quale ci sarebbe stato un giro di mazzette nella gestione degli appalti della mensa dell’ospedale Galliera e di alcune scuole elementari del capoluogo ligure.
Il sostituto procuratore Francesco Pinto, durante il processo ha avanzato delle richieste di condanna di due anni e sei mesi per Carlo Isola, due anni per Giovanni Francesco Cazzullo, tre per Mario Giovanni Rossi e un anno e sei mesi per Roberto Galliano.
L’assoluzione per non avere commesso il fatto, invece, è stata chiesta per Marco Buriani. Un sesto indagato, Orazio Giuseppe Carraro, delegato della società Gama per la gestione del progetto Galliera, aveva patteggiato un anno e sei mesi di reclusione.
Proprio quest’ultimo ha confessato di aver pagato piccole tangenti ai suoi interlocutori. Durante l’interrogatorio, Carraro ha inoltre rivelato anche i soprannomi dei presunti corrotti: “Coniglio” per Galiano, “Don Pietro” per Cazzulo e “Omino” per Isola.
I reati vanno dalla corruzione, alla turbativa d’asta e falso ideologico, commessi dal settembre del 2000 al settembre del 2003. Isola, ai tempi ex capo di gabinetto della Regione, era finito agli arresti domiciliari il 24 maggio del 2005 insieme al direttore amministrativo dell’ospedale Galliera Giovanni Cazzulo e al responsabile della sicurezza Roberto Galiano.
L’udienza è stata rinviata al 15 dicembre per le arringhe delle difese.