Cronaca

Genova, Capodanno nero: gli albergatori denunciano un calo del 50% sulle prenotazioni

via XX

Genova. Un Capodanno magro per il turismo genovese. Colpa, soprattutto, della mancanza della festa in piazza organizzata tutti gli anni dal Comune.

A pagarne le conseguenze maggiori l’Associazione Albergatori Genova. “Rispetto al 2009 – spiega, con i dati alla mano, il presidente Valter Mariani – c’è stato un calo rilevante sulle prenotazioni, siamo intorno al 40/50% in meno. Certo il fatto che Tursi non organizzi nessuna festa in piazza ha dato il classico colpo di grazia ad una situazione già critica di suo. I turisti a Genova nel periodo di Capodanno saranno davvero pochi.”

Anche il brutto tempo previsto per il 31 dicembre e il 1°gennaio certo non aiuta, ma sono ancora tutti dati di previsione: “Gli albergatori – prosegue Mariani – si sono tenuti bassi sui prezzi rispetto ad un anno fa, soprattutto perchè oggi gli italiani si sanno muovere bene su internet e con un solo clic possono trovare prezzi ottimi anche all’ultimo minuto”.

Per chi parte sarà un viaggio “mordi e fuggi”, tempo massimo di vacanza: 3 giorni. “E’ il risultato del trend evolutivo – afferma Mariani – che ha colpito vari settori, si accorcia il periodo medio soprattutto per problemi economici e di lavoro. Questo era già stato evidenziato durante il Salone Nautico: le prenotazioni sono più corte rispetto a qualche anno fa. La gente non rinuncia alle gite fuori porta, limitandosi però a pochi giorni di permanenza”.

Anche il periodo natalizio non è stato positivo, ma si sa: il 25 dicembre è tradizione passarlo in famiglia. “Come per Capodanno i dati che emergono sono negativi: rispetto al 2009 si è avuto un calo del 25/30%, diciamo che il periodo natalizio, per gli albergatori genovesi, non è tenuto molto in considerazione, visto che è più facile che gli italiani lo passino con la famiglia, o se viaggiano preferiscono la montagna. La situazione è sicuramente critica, si hanno meno soldi disponibili e questo blocca tutti i settori, il turismo in testa. L’unica speranza è che si possa presto tornare ad avere una situazione economica migliore”.

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