Genova. Sono passati quasi 10 anni dai violenti scontri che culminarono con la morte di Carlo Giuliani, ma il G8 continua a far parlare di se. Sembra che l’allora capo della Polizia Gianni De Gennaro “commise un delitto contro l’attività giudiziaria”. O almeno sono queste le motivazioni della sentenza di appello che ha confermato la condanna per De Gennaro a 16 mesi per falsa testimonianza.
Secondo i giudici, il prefetto “indusse il questore di Genova Colucci a ritrattare ciò che dichiarò ai pm sui disordini alla scuola Diaz, e cioè che tutto era ordinato dal capo della Polizia, per alterare l’accertatamento dei fatti e le responsabilità politiche e penali”.
“Ovviamente verrà proposto ricorso e confido che la Corte di cassazione censurerà la illogicità, le contraddizioni e la mancanza di corrispondenza agli atti processuali della decisione assunta dalla corte d’appello di Genova – ha commentato l’avvocato Franco Coppi, difensore di De Gennaro. “Sarebbe troppo lungo e fuori luogo -spiega il legale- contestare ora analiticamente i vari passaggi della sentenza della corte d’appello di Genova pubblicati oggi dalla stampa, anche se sarebbe agevole dimostrarne l’infondatezza rispetto a quanto è obiettivamente accaduto e risulta dagli atti processuali. Mi limito a rilevare che in primo grado la sentenza fu di assoluzione e che è sufficiente confrontare le due motivazioni per verificare quale sia quella più persuasiva”.