Pallanuoto. I Campionati Regionali e Nazionali giovanili sono cominciati o stanno per cominciare. Per il terzo anno consecutivo Goran Radjenovic allena le squadre della Pro Recco, allievi e ragazzi, queste le sue prime parole: “E’ dura. I primi due incontri abbiamo perso tanto a poco, 14-4 contro il Bogliasco under 15, 12-3 contro il Lavagna Allievi B, ma siamo all’inizio”.
“Quest’anno – prosegue Radjenovic – abbiamo rafforzato il rapporto con il Camogli e instaurato una fattiva collaborazione con il Rapallo. Come Pro Recco abbiamo una squadra categoria ragazzi e due formazioni allievi, in questo modo tutti possono giocare, non vogliamo lasciare nessuno fuori rosa. Con gli Allievi A partecipiamo al Campionato Nazionale, la squadra B gioca nel Campionato regionale”.
“La programmazione prevede tutti i giorni dalle 14 alle 17 a Camogli, ma in questo momento la piscina è sovraffollata: il settore giovanile della RN Camogli, la scuola della Levante, acquagol, esordienti, ragazzi, il Rapallo, le squadre femminili, siamo realmente uno sopra l’altro. Ecco che spesso siamo in giro: Chiavari, Sori, Bogliasco. A questo proposito vorrei ringraziare Francesco Rizzo il preparatore atletico della prima squadra della Pro Recco, che tutti i primi giorni della settimana allena i nostri ragazzi in palestra a Sori. Insomma cerchiamo di arrangiarci”.
A sentire questo racconto si rafforza l’intolleranza rispetto al fatto che la Pro Recco continua a non avere una piscina a disposizione, non si può più aspettare: “E’ vero. Sono qui da tre anni ed ho sempre più voglia di lavorare. Vorrei poter dare la possibilità al settore giovanile della Pro Recco di crescere, di migliorare. Se vogliamo creare una buona scuola di pallanuoto è indispensabile avere il nostro impianto”.
Tutti sacrificati, un ringraziamento alle famiglie ed alla società che ha messo a disposizione un pulmino per accompagnare i ragazzi: “Senza l’impegno della Pro Recco sarebbe impossibile spostarsi tutti i giorni da una piscina all’altra, a questo si aggiunge la disponibilità di tanti genitori. I ragazzi sono molto impegnati: interrogazioni, verifiche, ripetizioni se non ci fossero papà e mamme sarebbe davvero impossibile”.
Nelle sue parole si nota una certa soddisfazione: “Stiamo migliorando, la strada è lunga ma dobbiamo continuare a lavorare. L’obiettivo è di arrivare alla fine della stagione consapevoli, preparati e pronti per giocare ovunque”.
Infine uno sguardo agli avversari: “Abbiamo giocato contro il Bogliasco e ci hanno asfaltati ma sinceramente non vedo un divario così ampio. Tanti gol sono frutto dei nostri errori, quelli sui quali stiamo lavorando, ad esempio: non abbiamo ancora la visione completa del campo, ci tengo che imparino le posizioni nel semicerchio così il rischio di subire i contropiedi è altissimo, ma anche sulle entrate. Da quando mi occupo del settore giovanile ho capito che bisogna parlare poco e fare tanto, spiegare e ripetere, i ragazzi devono crescere e non si può pretendere di vincere, i risultati arrivano quando si impara a giocare a pallanuoto, non prima”.