Regione. “I cacciatori liguri garantiscono alla nostra Regione proventi finanziari pari a 2 milioni di euro, quattrini che poi sono investiti per ripristinare i danni provocati dai cinghiali all’agricoltura e al territorio”.
Sono le parole di Massimo Donzella, Il presidente della VI Commissione regionale “Territorio e Ambiente”, che questa mattina ha illustrato in consiglio regionale il disegno di legge relativo al testo unificato recante “Provvedimenti urgenti in materia di aree contigue dei parchi naturali regionali”, che consente anche ai cacciatori non residenti di usufruire nelle aree contigue ai parchi di esercitare la caccia.
“Il mondo dell’agricoltura, delle associazione e dei cacciatori, chiede di ridisegnare una nuova perimetrazione – continua Donzella – delle aree contigue per una giusta e equa attività venatoria e salvaguardia del territorio”.
La legge approvata oggi, permette di porre rimedio alla decisione della Corte Costituzionale che ha ritenuto incostituzionale l’art. 25 della legge regionale.
Il provvedimento, di fatto, vietava l’esercizio venatorio ai cacciatori non residenti nei Comuni che fanno parte dei Parchi finendo per porre gravi problemi alla squadre dei cacciatori di cinghiali che, come previsto dalla legge, sono composte da molte persone.
Le modiche approntate permettono di mantenere il valore per l’applicazione, quali norme salvaguardia, per quanto concerne i vincoli, gli indirizzi, le previsioni contenuti dal piano del parco, dal piano pluriennale socioeconomico e dagli altri documenti di programmazione del parco, ad eccezione dei limiti relativi all’attività venatoria per la quale trova applicazione la legge regionale 1° luglio 1994, n. 29 (Norme regionali per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio) e successive modifiche e integrazioni.