Regione. In attesa di domani, quando il testo di legge che riapre la caccia praticata da tutti i Nembrotti liguri nelle aree contigue ai parchi naturali potrebbe approdare in consiglio regionale per l’approvazione definitiva, le associazioni ambientaliste, compatte, ribadiscono il loro secco no: “Una proposta di legge-tappullo, illegittima come un altro paio già dichiarate incostituzionali dalla Consulta – scrivono in una nota congiunta Wwf, Lac, Italia Nostra, Lipu e Enpa – La recente sentenza della Corte Costituzionale depositata l’11 novembre scorso, ha annullato un articolo di legge della normativa venatoria regionale, che illegittimamente ammetteva tutti i cacciatori nelle aree contigue dei Parchi protetti.
La legge quadro nazionale sulle aree protette invece ammette nelle zone classificate ‘contigue’ ai parchi solo i cacciatori residenti in quei comuni interessati, quale forma di compensazione per le persone locali. Ma con la solita scusa della tutela dell’agricoltura dai cinghiali Pd, Pdl, e Lega Nord riformano la ‘triade calibro 12’ per riportare i fucili dove la Consulta ha estromesso doppiette ‘foreste’. Il disegno di legge – continuano le associzioni – é un altro pateracchio illegittimo che rischia di fare la fine della norma già cassata dalla Consulta. La Regione si è inventata una sorta di zonizzazione esterna al parco, normata dal piano del parco, dove tutti i cacciatori anche non residenti possano cacciare. Ma questo stratagemma è stato già dichiarato incostituzionale nel 2009. Il Consiglio regionale – concludono – non perseveri nella strada delle sfide alla Consulta e alle leggi dello Stato sui beni naturali, e si occupi di salvaguardia del territorio”