Milano. La pace impossibile tra Fantantonio e patron Garrone è andata in scena anche oggi, continuando la querelle iniziata quel 26 ottobre quando l’attaccante insultò, in modo irripetibile, il presidente. L’odierna riunione del colleggio arbitrale che ha stabilito la data della sentenza nella giornata di lunedì alle 10, è durata relativamente poco. Grande assente, però, Antonio Cassano, come fosse l’ultimo schiaffo a una conciliazione senza pressuposti.
Il presidente Paolo Giuggioli ha proposto, come da rito, la conciliazione. Una pace impossibile, vuoi per l’assenza di Cassano vuoi per la ferma convinzione di Garrone di essere nel giusto. Quindi sono sfilati i testimoni: Ajazzone, Marangon, Dessena e Lucchini hanno dovuto ripercorrere quel 26 ottobre nello spogliatoio del ‘Mugnaini’ a Bogliasco.
Nessuna replica, dato che Cassano, rappresentato da Bozzo, ha rifiutato di assistere. Sull’esito finale del “caso” ormai alla ribalta delle cronache sportive nazionali e internazionali, girano rumors e voci di corridoio che parlano di “pressioni” da parte degli ambienti della Nazionale per riavere al più presto Cassano in un club (che potrebbe prenderlo a parametro zero, annullando di fatto anche la clausola di 5 milioni al Real Madrid) oppure tutto potrebbe finire con una maximulta e la sospensione (retroattiva) di Cassano. Garrone non commenterà fino a lunedì e con lui la squadra.