Genova. Sullla beffa dei ‘futuristi’, con l’incipit della lettera di Generazione Italia che sfiducia Berlusconi riprendendo pari pari la missiva della Lega del 1994, l’eco delle polemiche non accenna a diminuire. Roberto Castelli, leghista della prima ora e viceministro alle Infrastrutture, a margine della conferenza sull’andamento degli infortuni nel settore marittimo a Genova, commenta così la boutade degli ex alleati: “Noi non rinneghiamo nulla del nostro passato, in quel momento storico prendemmo quella decisione, ma in maniera molto responsabile: non abbiamo fatto polemiche prima, abbiamo votato la Finanziaria e il giorno dopo abbiamo tolto la fiducia. Giusto o sbagliato che fosse lo giudicherà la storia, quello che conta è che noi avevamo le idee chiare, senza fare tante storie come sta accadendo adesso. Da mesi ci stiamo trscinando in una sterile polemica che fa solo male al Paese”.
E a proposito di Paese, anche l’Italia è al centro del ciclone “Wikileaks”, con la pubblicazione delle considerazioni che i diplomatici americani riportano sul Premier Berlusconi e sui suoi rapporti stretti con Putin. “Non aggiungono nè tolgono nulla al quadro politico nazionale – commenta Castelli – abbbiamo un’opposizione che da 15 anni pensa che Berlusconi sia il peggiore, ma certamente, dal punto di vista internazionale, concordo con Frattini, siamo di fronte a un fatto molto grave che cambierà tutto, intendo il modo di fare diplomazia, i rapporti fra alcuni Paesi. I documenti sono migliaia, chissà cosa uscirà – sottolinea poi il viceministro – Per quanto riguarda l’Italia emerge che gli americani non amano Silvio Berlusconi, ma lo sapevamo da tanto. Capisco che non gli piaccia l’avvicinamento Italia-Russia, ma personalmente penso che aver stretto i rapporti con la Russia sia motivo d’interesse non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa”.
Quanto alla politica nazionale, mancano poco più di due settimane al 14 dicembre: “Oggi la Camera è in mano alle decisioni di Fini, le cui dichiarazioni, però, cambiano a seconda dei giorni. C’è il Fini ‘pari’ che dice che Berlusconi deve andarsene, e c’è il Fini ‘dispari’ che, invece, vuole che continui a governare magari con una maggioranza allargata. Non lo sa nessuno, nemmeno lui, cosa succederà – chiosa Castelli – Gli scenari sono vari: noi comunque siamo preparati, abbiamo la fiducia degli elettori perchè abbiamo governato bene e ci siamo dimostrati affidabili. Abbiamo il compito di portare avanti il federalismo, vogliamo fare le riforme, prima di tutto anche degli interessi di partito e di potere: gli elettori questo lo hanno capito e ci premiano”.
L’ultima battuta è sulle comunali del 2012: Genova avrà un candidato sindaco leghista? “Lo decideranno i reponsabili locali, siamo federalisti, anche al nostro interno”.