Turismo universitario, Rixi: “Spezzini prendono meno borse di studio di ecuadoriani”

Edoardo Rixi

Regione. Su turismo universitario il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Edoardo Rixi, ha le idee chiare: “Facciamo fin troppo, non guardando le reali necessità degli studenti liguri. Delle 2600 borse di studio erogate dalla Regione, più di 600 vanno a studenti fuori regione: gli studenti di Spezia ne ricevono 126, meno di 200 quelli di Imperia, mentre ne paghiamo 155 per la Regione Sicilia e 230 per il Piemonte. Se poi procediamo per nazionalità, prendono più borse di studi gli ecuadoriani e gli albanesi, che con 128 sono al pari di Spezia.

Come sta chiedendo il presidente della regione Piemonte, Cota, sarebbe invece il caso di inserire criteri a livello nazionale, con un sistema di debiti e crediti, così la Regione consentirebbe l’effettivo diritto allo studio per i suoi studenti residenti. E Soprattutto per tutti coloro che, abitando fuori dal Comune dove c’è la facoltà, hanno bisogno di un reale sussidio”.

Quanto alla fuga dei cervelli universitari liguri che vanno a studiare fuori regione, il capogruppo del Carroccio ha commentato: “Abbiamo facoltà molto importanti, ma se non vengono agevolate dagli enti locali, è chiaro, gli studenti andranno dove riceveranno servizi migliori. C’è bisogno quindi di investimenti non a pioggia, ma di una politica mirata per far tornare la nostra università centro d’eccellenza come accade per Ingegneria. Non ho paura di aprire il mercato delle università sul polo genovese – haconcluso Rixi – piuttosto temo la classe politica che continua a pensare al clientelismo anche in sede universitaria e non, invece, al diritto allo studio degli studenti”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.