Genova. “Al momento non è stato deciso ancora niente sulle tariffe, l’importo di 1.40 euro non è esatto. Ieri durante l’incontro con i servizi c’è stata una richiesta alla Regione di rivedere, sulla base di quelle che sono le esperienze di altre regioni, la normativa sulla tariffa, semplificandola con un tetto di 1.50 come criterio di uniformità possibile”. Paolo Pissarello, vicesindaco di Genova, smentisce quindi la notizia che Amt, in accordo con il Comune di Genova, abbia deliberato l’aumento della tariffa base a 1,40 euro.
“Nel corso della riunione che si è tenuta in Regione, tra vertici aziendali e rappresentati dei lavoratori, ci è stato chiesto di avere molta attenzione sugli abbonamenti e sui clienti che sono più fedeli. Il tetto di 1.50 è il criterio che le provincie, il comune e le aziende hanno ritenuto di proporre alla Regione. Questo potrebbe essere il sistema da condividere insieme in tutta la Liguria”.
Un riordino strutturale a livello regionale quindi, che potrebbe portare auna decisione condivisa da istituzioni, lavoratori e aziende.
“Abbiamo fatto un lavoro attento con tutte le provincie e le aziende – ha spiegato Pissarello – perchè il tema della tariffa deve essere portato ad un livello di omogeneità regionale. L’idea è quella di rendere un servizio coordinato e attento anche ad una riorganizzazione dei costi e delle spese. Solo con una collaborazione tra i comuni e le aziende può venire fuori la risposta. Le 4 provincie, il comune e le aziende, ragionando su quello che è stato l’andamento tariffario in tutti questi anni, hanno notato che esistono già aziende liguri con tariffe che arrivano a 1.60 euro per i novanta minuti, mentre altre restano su standard più bassi”.