Regione. La Regione Liguria ha incaricato l’Università di Genova attraverso il Disam (Dipartimento Scienze antichità, Medioevo e Geografico-Ambientali) di procedere alla revisione della cartografia delle aree carsiche e la loro zonizzazione, in base al grado di vulnerabilità. Per questo incarico la giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Renata Briano, ha stanziato 28 mila euro.
“La Regione Liguria, a 16 anni dalla prima individuazione delle aree carsiche, con la quale si dava atto della peculiarità e della fragilità queste porzioni di territorio, avvia l’attività di revisione di questo importante strumento conoscitivo – spiega Briano – Con l’aggiornamento della legislazione regionale in materia, le aree carsiche vengono riconosciute come importanti e vulnerabili riserve di risorsa idropotabile di elevata qualità. In base a tale assunto, la nuova legge affida la loro salvaguardia al Piano di Tutela delle Acque”.
“La revisione delle aree carsiche – aggiunge l’assessore – si pone l’obbiettivo di tutelare il bene area carsica/risorsa idrica, evitando di ingessare il territorio con vincoli ingiustificati rispetto alle effettive esigenze di salvaguardia. Attraverso la messa a sistema dell’enorme mole di conoscenze del territorio in materia geologica e speleologica, conseguite in un ventennio di attività realizzate anche attraverso finanziamenti regionali, verrà realizzata una zonizzazione delle aree carsiche, individuando puntualmente i settori maggiormente vulnerabili per gli aspetti di tutela della falda. Le norme di salvaguardia verranno quindi modulate rispetto a tale aspetto, risultando più restrittive limitatamente alle porzioni di territorio più fragili”. Le attività previste verranno svolte dagli uffici regionali, in collaborazione con l’Università di Genova e la Delegazione Speleologica Ligure.