Cronaca

Processo Delfino, testimone in aula un’amica della Biggi: “Ho temuto per lei”

Luca Delfino

Genova. Nell’ultima udienza del processo Delfino ha deposto come teste una cara amica della famiglia Biggi. “Quando seppi dello scoppio in casa di Luciana mi precipitai da lei temendo il peggio. Poi la vidi e mi rassicurai”. Non ha nascosto la sua commozione Federica Palmas, amica delle gemelle Luciana e Bruna Biggi durante il processo a Luca Delfino, l’uomo di 33 anni accusato dell’omicidio della sua ex Luciana di 36 anni, uccisa nei vuicoli di genova.

L’episodio dello scoppio nella cucina di casa Biggi risale alla mattina del 9 aprile 2006, venti giorni prima dell’omicidio. “Quando arrivai sul posto nel palazzo di fronte a casa mia – ha detto la teste – qualcuno mi disse che si era trattato di un tentato omicidio o un tentato suicidio perché il tubo del gas era staccato e che non poteva trattarsi di un incidente. Luciana mi apparve confusa e preoccupata per il giudizio di sua sorella. Temeva che la incolpasse di ciò che era successo”.

Federica Palmas, rispondendo alle domande del pm Enrico Zucca, ha poi affermato che alcune persone le riferirono di aver sentito Luciana litigare, la notte precedente, con qualcuno. Di un litigio nella notte ha parlato un’altra teste abitante nello stesso quartiere, che ha riferito di essersi affacciata alla finestra e di aver visto “una delle gemelle che litigava con qualcuno”.

“Non vidi con chi – ha detto – ma sentii che diceva ‘non ho bisogno di un mezzo uomo’”. La Palmas ha invece ricordato di quando, una notte, sentì “la voce di un uomo che gridava con ferocia verso qualcuno”. “Le urla – ha spiegato – provenivano dal garage che Luciana e Luca usavano come rifugio quando litigavano con Bruna. Quella voce diceva: ‘dove sei stata? dove c… eri?”.

“Attraverso i racconti di Bruna – ha detto – sapevo che Luca era aggressivo. Qualcuno, però, diceva che li vedeva mentre lei urlava e lui la seguiva come un cagnolino a anche che che Luciana gli aveva fatto un occhio nero”. La Palmas ha riferito di aver saputo che Luciana conobbe Luca Delfino il 6 gennaio 2006, ma che Bruna era preoccupata perché sua sorella non aveva più libertà e lui la ossessionava.

“Proprio a causa di quella relazione – ha detto – le due sorelle spesso litigavano ma Luciana lo giustificava perché, diceva, da piccolo aveva subito il trauma del suicidio della madre”. La Palmas ha ricordato che il 9 aprile 2006, dopo lo scoppio, Luciana chiamò Delfino. “Luca – ha raccontato – poi venne da noi a prendere delle candele e qualcosa da mangiare. A mio parere non ebbe un comportamento normale. Fece diverse domande sul mio rapporto con Luciana e volle sapere chi frequentava. Mi sembrarono domande inopportune per quell’occasione”.

Ha anche detto che Luciana in quel periodo era molto depressa per la recente morte della madre ma che non le risultava che assumesse droghe. Dei litigi tra i due hanno riferito anche altre due amiche di Luciana mentre un amico di Delfino ha detto che Luca gli telefonò il 27 aprile 2006 chiedendogli se conosceva qualcuno che potesse fargli comperare un grammo di cocaina. E’ stata poi la volta del caposquadra dei vigili del fuoco che intervenne per lo scoppio, verso le 8,30. “quando siamo arrivati – ha detto – c’era il rubinetto del gas aperto e il tubo era staccato. La ragazza però non si era accorta di nulla perché dormiva. Poi è stata svegliata ma era confusa e disse di lasciarla stare perché aveva sonno”.

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