Genova. Era l’agosto del 2005 quando un’auto con tre giovani valdostani fu spinta nel vuoto da un autoarticolato, tra il casello di Masone e il raccordo con la A10. Morirono tutti: sia i ragazzi sia l’autista senegalese del Tir. A finire sul banco degli imputati furono: Gerardo La Padula, funzionario della Motorizzazione civile di Pisa e Roberto Socci, amministratore della società proprietaria della motrice che provocò l’incidente.
Nell’udienza del 28 settembre scorso i pm Sabrina Monteverde ed Elisabetta Francardo avevano chiesto otto anni per La Padula e cinque anni per Socci. Nella requisitoria avevano ricostruito i fatti riferendo anche testimonianze da cui sarebbero emerse anomalie delle certificazioni della revisione e mettendo in rilievo il nesso di causalità tra il comportamento degli imputati e le conseguenze dell’incidente. Oggi è iniziato il processo contro i due accusati di omicidio colposo plurimo, ma è subito stato rinviato al 22 dicembre, data in cui è attesa anche la sentenza.