Genova. Il quartiere della Maddalena sta diventando il polo per la distribuzione dei prodotti provenienti dalle terre liberate dalla mafia, ma Andrea Piccardo, presidente del Civ, fa notare che il problema non è del tutto risolto, che la situazione è migliorata, ma che la mafia continua ancora ad agire, seppure in maniera più “soft” rispetto a prima. “Se prima ti ‘pestavano’, ora usano sistemi intimidatori più ‘sottili’ – spiega – per fare un esempio, quando organizziamo una manifestazione carina all’interno del quartiere, il giorno dopo troviamo dieci prostitute nello stesso posto”.
I passanti che il giorno precedente avevano assistito a un evento di un certo livello, quindi, sono invogliati a tornare nella stessa zona, ma non trovano più qualcopsa di gradevole. Al posto della manifestazione possono trovare prostitute o vedere scene di violenza. Far scattare una rissa appositamente, infatti, è uno degli altri metodi che Piccardo racconta essere messi in pratica dalla criminalità organizzata. “Rovinano ciò che organizziamo noi facendo scoppiare finte risse – spiega – rispetto a tre anni fa, comunque, la situazione è molto migliorata e per questo ringraziamo la giunta. Ora il quartiere è più vivibile, anche se le intimidazioni permangono. Ma noi continueremo a presidiare il territorio, anche a costo di rimetterci”.
“Vogliamo che la Maddalena diventi la bandiera del distretto della legalità – spiega Andrea Piccardo, presidente Civ Maddalena – domani diamo il calcio di inizio con una degustazione, che avrà luogo dalle 16 alle 19.30, dei prodotti provenienti dalle terre sequestrate alla mafia”. Piccardo fa un appello: “Chiediamo a tutta la città di partecipare per sostenere l’iniziativa e fare in modo che la Maddalena diventi il distretto della legalità dell’intera Genova e non solo del quartiere”.