Genova. Si chiama Emergenza Casa il programma che SUNIA, SICET, UNIAT sindacati inquilini e assegnatari hanno creato per cercare una risposta urgente alle situazioni di drammaticità che investono le famiglie.
“Per rispondere alle esigenze dei cittadini – afferma Antonio Molari, segretario generale SUNIA Federconsumatori Genova – servono altre 12500 case di edilizia popolare, in contemporanea emerge anche il problema degli sfratti: 1500 le richieste avviate fino ad oggi e 700 sono già attive. Senza calcolare il processo di liquidazione degli edifici appartenenti al patrimonio pubblico, qui si creerà lo sfratto per 400 persone”.
Al di là dei numeri anche i comitati del Ponente sollevano alcune questioni: i quartieri non sono vivibili. Gli ascensori non devono essere solo sottoposti a manutenzione, ma devono essere sostituiti, gli impianti di riscaldamento funzionano male perchè vecchi. Sono situazioni che ARTE (Azienda Regionale Territoriale per l’Edilizia) e il Comune di Genova conoscono perfettamente, ma non esistono finanziamenti per risolvere la situazione.
“Rileviamo anche – afferma Molari – la continua richiesta di verifica sui conteggi delle amministrazioni. Per tutti questi motivi si devono organizzare le priorità e fare in modo che i tempi di risposta siano certi perchè spesso le proposte dei comitati si perdono nei meandri della burocrazia di ARTE. Certo servono tanti soldi, e se il Governo non li stanzia è chiaro che per ARTE e per il Comune è impossibile dare risposte. Chiediamo incontro con la Regione, il Comune e ARTE per capire quante risposte possiamo dare”.