Cronaca

Genova: centinaia di studenti in piazza contro la Gelmini (fotoservizio)

Genova. Nella giornata internazionale per il diritto allo studio, che ha visto scendere 200 mila studenti nelle piazze di oltre 100 città italiane, anche gli studenti genovesi si mobilitano “per la riconquista del diritto allo studio che questo Governo, a differenza degli altri paesi europei, sta cancellando”. Un lungo corteo ha mosso i primi passi da Caricamento, a suon di slogan contro la riforma Gelmini, i tagli all’istruzione e alla cultura, con nette posizioni, invece, a favore della scuola pubblica e del diritto allo studio. Giovani, colorati, gli studenti delle superiori e dell’Università, attraversano il cuore di Genova per lanciare il loro personale grido di allarme.
“La situazione è grave – spiega il rappresentante d’istituto del Nino Bergese – lamentiamo un’edilizia scolastica scadente, con continui tagli alle materie prime e alle ore di pratica. Abbiamo autogestito, organizzando anche incontri a scopo sociale, ad esempio con il Celivo, ma soprattutto punto per punto abbiamo voluto commentare insieme questa riforma, che, così non va bene”.

E tra le centinaia di ragazzi, quasi un migliaio, che sventolano striscioni e opere d’arte ad hoc, tra cui una riproduzione dell’ “Urlo di Munch versione Gelmini”, a sfilare, questa volta, sono anche i professori.
“Ci vogliono ignoranti come pinocchio. Ma noi le orecchie da asino le mettiamo a Berlusconi – scherzano gli studenti del Barabino mostrando un manichino con le fattezze del Premier – Ci dicono che va tutto bene, invece c’è qualcosa di marcio in quel che stanno facendo all’istruzione”.
Questa lunga giornata di mobilitazione è solo uno dei tasselli di una protesta più ampia che va avanti da alcune settimane. Sulla cartina genovese, l’elenco degli istituti e delle scuole superiori occupati e autogestiti si allunga. Dal 5 al 13 novembre, Bergese, Klee, Primo Levi e Gaslini erano in autogestione, mentre il Gastaldi Abba aveva proclamato l’occupazione. Dal 15 novembre si sono aggiunti altri istituti autogestiti: Einaudi, Calvino, Klee (Quarto) e Leonardo. Oggi il Marco Polo è occupato, mentre il Lanfranconi è in assemblea permanente.
Tra le mani degli studenti passa un altro finto quadro senza più la protagonista: al suo posto la scritta “Gioconda assente per mancanza di fondi”.

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