Regione. Il mondo politico e istituzionale ligure si mobilita con una serie di dichiarazioni severe dopo l’annunciato piano di cassa integrazione dell’azienda che prevede un ciclo di cassa per 541 dipendenti, tra Sestri Ponente e Riva Trigoso. “Fincantieri continua a dare pessime notizie alla nostra regione: prima l’anticipo di un piano devastante per il nostro territorio, che abbiamo contrastato e oggi questa prospettiva di cassa integrazione, che manifesta ancora l’incapacità dell’azienda e, di conseguenza del governo, unico azionista, di produrre un piano industriale che dia certezze occupazionali”. E’ il commento dell’assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco. “E’ chiaro – ha proseguito Vesco, a margine del convegno ‘Genova porto di emigranti ai tempi dell’Unità d’Italià – che si tratta di un momento difficile per la cantieristica mondiale. ma altri paesi europei stanno correndo ai ripari cosa che il nostro non sta facendo. Serve un piano di commese pubbliche, un piano di interventi, la certezza delle fregate Fremm, che darebbe sicurezza ai cantieri di Riva e La Spezia. Credo – ha concluso Vesco – che sia necessaria una forte mobilitazione affinché il tavolo di confronto aperto con il governo porti ad un piano industriale credibile che possa risolvere i problemi dei lavoratori”.
Inaccettabile, è il giudizio del Presidente Claudio Burlando: “Mi auguro che si riveda del tutto un piano che non può essere accettabile. Come ha fatto Sarkozy in Francia spero che si ridia centralità a questo tipo di industria anche con commesse pubbliche, per salvare I tre grandi cantieri di Riva Trigoso, Muggiano e Sestri Ponente, in modo che quando la ripresa arriverà potremmo presentare al mondo asset industriali molto importanti”.