Politica

Cdm, approvato Pacchetto Sicurezza: dal 1 gennaio Wi-Fi libero

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Genova. Crolla il muro che impediva alla rete senza fili di diffondersi liberamente in Italia. A più di cinque anni dal così detto decreto Pisanu che imponeva tra le altre cose, un documento d’identità cartaceo per accedere al Wi-Fi nei locali pubblici, e l’obbligo per i gestori di chiedere l’autorizzazione in questura per fornire il servizio, il Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi ha approvato oggi il superamento dell’accesso al Wi-Fi, contenuto all’interno del “Pacchetto Sicurezza” presentato dal ministro Roberto Maroni.

La nuova disposizione, in vigore dal 1 gennaio, non trova però il plauso del procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso: “Il venir meno del decreto Pisanu che stabiliva le regole precise per l’identificazione di coloro che usano le reti Internet porterebbe a ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet. Bisogna rendersi conto – ha concluso il procuratore – che dietro queste reti Wi-Fi e internet point ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti non più identificabili e si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi”.

Il pacchetto contiene anche diverse norme sulle manifestazioni sportive, il potenziamento del contrasto alla criminalita’ organizzata, la tracciabilita’ dei flussi finanziari, la sicurezza urbana, e, appunto, il superamento dell’accesso al wi-fi. Inoltre, “visto che il provvedimento non procedeva in Parlamento – ha spiegato il Presidente del Consiglio Berlusconi – abbiamo deciso di riapprovarlo e di inserire la norma sul reato di prostituzione”.

Nel pacchetto sicurezza c’è anche il provvedimento di “allontanamento coattivo”, l’espulsione, per i cittadini comunitari, per motivi di ordine pubblico. E sempre in materia di immigrazione, Maroni ha annunciato che il Cdm ha previsto una delega al governo per ridefinire le procedure di rinnovo del permesso di soggiorno, attraverso l’affidamento della competenza agli enti locali e non piu’ alle Questure.

Riguardo il contrasto alla violenza negli stadi “viene reintrodotto l’arresto in flagranza differita, entro 48 ore da termine della manifestazione – ha spiegato il Ministro Maroni – per procedere all’arresto sulla scorta di riprese video”. Inoltre, “vengono ampliati i poteri e i compiti degli steward e rafforzata la tutela penale degli stessi”. Maroni ha poi sottolineato che “le iniziative prese in questi due anni, in particolare la tessera del tifoso, hanno portato a risultati molto positivi”. In particolare, ha detto il ministro, nelle prime 9 giornate del campionato c’e’ stata una riduzione del 50% di partite con incidenti e del 90% dei feriti, rispetto allo scorso anno.

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