Genova. Separati in casa. La Sampdoria da una parte, a Bogliasco, ad allenarsi in vista dell’Europa, e Antonio Cassano dall’altra, chiuso nella sua casa di Quinto. Mentre la testa dei blucerchiati dovrebbe essere tutta rivolta alla difficile partita di giovedì contro il Metalist, banco di prova per due giovanissimi, Koman e Marilungo, l’affaire Cassano che nel match decisivo per l’Europa non ci sarà, ormai fuori rosa da una settimana, continua a tenere banco.
La querelle con il presidente Garrone e la società blucerchiata prosegue infatti a colpi di interviste, da una parte, e dall’altra, ad altrettanti colpi di silenzio fragoroso. Nessun “commento ufficiale della società” dopo le parole rilasciate dal fantasista blucerchiato in tv, e un ostentato clima sereno in attesa del pronunciamento del collegio arbitrale sulla rescissione del contratto di Cassano, che forse arriverà entro due settimane. Voci di corridoio danno per improbabile l’accettazione della richiesta, e invece possibile una multa salata e una lunga sospensione per l’attaccante barese, in attesa della riapertura del mercato.
Intanto è nata una nuova disputa tra il presidente della Lega Maurizio Beretta e la Sampdoria, che in una nota ufficiale fa sapere: “Con riferimento alle dichiarazioni del Presidente della Lega, Maurizio Beretta, sull’attuale preteso non-funzionamento del Collegio Arbitrale la società U.C. Sampdoria comunica che il contratto di prestazione sportiva corrente con il proprio calciatore Antonio Cassano è stato stipulato prima del 30 giugno 2010 e prevede una clausola che espressamente richiama la piena applicabilità (inevitabilmente fino alla sua scadenza naturale) dell’Accordo Collettivo stipulato nel 2005 tra la Lega Nazionale dei Professionisti e l’Assocalciatori.
In ragione di ciò – conclude la nota – la Sampdoria ha correttamente introdotto il ricorso convenendo il proprio calciatore avanti il Collegio Arbitrale previsto nel contratto individuale del calciatore Cassano, al quale Collegio Arbitrale, esclusivamente, competerà (se del caso) ogni potestà di giudicare la propria competenza”.