Genova. “Purtroppo con quello che è stato fatto non posso che mantenere questa linea. E so che tanti giovani amanti del calcio sono d’accordo con me”. Il commento del presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, tuona da Bari, la città di Cassano, in occasione della tappa pugliese del progetto culturale Mus’e.
“Tra 15 giorni – ha sottolineato il dirigente- si terranno le prime sedute del collegio arbitrale e a me dispiace molto perché Cassano, a parte uno straordinario talento, se non avesse avuto quel caratteraccio, e non fosse stato un po’ sbruffone ogni tanto e senza capacità di controllo dei raptus che gli vengono, sarebbe forse uno dei più grandi giocatori del mondo. Con lui – ha spiegato Garrone – c’era stato sempre un ottimo rapporto. Lui rispettava solo me nella società, ha avuto questioni con il direttore generale, questioni con gli allenatori e così via. Perché lui è ineducato, non è mai stato educato, fino a 15 anni era un piccolo delinquente, lo dice anche lui nei suoi libri. E’ difficile capire – ha concluso il presidente della società blucerchiata – se è in grado di controllarsi anche al di fuori delle partite ufficiali. Nell’ultimo campionato, durante le utlime 15 partite era diffidato e non ha dato occasione a nessun arbitro di ammonirlo e quindi ha giocato fino alla fine. E’ fragile, un carattere complesso”.
Intanto i tifosi della Samp dovranno attendere fino al 3 dicembre alle 15 per conoscere il verdetto finale. La prima riunione per la vertenza Garrone-Cassano, presieduta da Paolo Giuggioli, si svolgerà con rito accelerato e avrà l’obiettico di riconciliare le due parti: se questa soluzione non sarà ritenuta possibile, sarà fissata un’altra riunione per l’escussione dei testimoni.