Genova (Pegli). Il Ballardini che ti aspetti, umile, pacato e che parla sempre in prima persona plurale. La prima persona plurale è riferita alla parte del suo team che ha potuto portare con sé a Genova: Carlo Regno, che sarà l’allenatore in seconda e Stefano Melandri suo collaboratore tecnico. Prima di cominciare a parlare si scusa per la barba lunga, segno inequivocabile della fretta tramite cui è stato chiamato da Preziosi.
“Sono profondamente grato a Preziosi perché mi ha chiamato ad allenare la squadra più vecchia d’Italia. La storia del calcio italiano inizia da qui”. L’esordio non può che essere questo, per quanto poco prima di pronunciare queste parole chiede rassicurazioni ai giornalisti presenti, se il Genoa sia davvero o meno la prima squadra nata in Italia.
Dopo queste dichiarazioni di rito, si entra invece immediatamente nelle questioni di campo, nelle prospettive di breve e lungo termine sulla squadra che andrà ad allenare. “Il mio modulo preferito? Io ho allenato quattro anni in serie A: ho giocato a Cagliari, con il trequartista e le due mezze ali, stessa cosa l’abbiamo fatta a Palermo. Qui la rosa non era così adeguata per fare 34 partite in cinque mesi, dunque abbiamo dovuto spesso cambiare. Abbiamo un’idea del gioco, certo, ma dobbiamo sposarla con le caratteristiche dei giocatori”.
Ha parlato poi dei giocatori, dicendo che è sicuro del loro spessore e delle loro qualità tecniche. “Adesso sarà un piacere conoscerli di persona”.
La mente è poi subito passata alla prossima sfida contro il Bologna: “Non recupereremo nessun infortunato, solo Milanetto che era squalificato a Palermo”. Considerando che mercoledì il Grifone sarà già in campo effettivamente non c’è tempo da perdere. L’allenamento è già iniziato e i giocatori stanno aspettando il loro nuovo allenatore.[newline] [newline] [newline] [newline]