Ambiente, Zoratti (Fair): “Non esiste futuro sostenibile senza giustizia sociale”

zanotti

Genova. Cambiare l’economia per non cambiare il clima. Sul tavolo del convegno organizzato da Legambiente in Regione c’è molto di più di un semplice slogan: è un percorso comune di azione di contrasto al cambiamento climatico tra istituzioni, esperti e società civile. Da Genova infatti partirà una piccola delegazione ligure, formata da Santo Grammatico, coordinatore di Legambiente Liguria, Alberto Zoratti, dell’organizzazione equosolidale Fair e Verushka Fedi, assessore all’ambiente del Comune di Lerici, alla volta di Cancun, sede della sedicesima Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (29 novembre).

“I Governi cercheranno di impostare un’economia che sia a basso contenuto di carbonio e quindi più sostenibile – spiega Alberto Zoratti, rappresentante Fair – ma c’è il rischio che non si possa trovare un accordo e chi i poteri economici forti condizionino nei fatti i negoziati e che quindi venga tutto rimandato alla “Cop 17 del Sudafrica” il prossimo anno. Per questo noi come soceità civile stiamo cercando di lavorare insieme alle istituzioni, quelle più illuminate, per fare un percorso di sensibilizzazione e di pressione dal basso.

La Liguria può lavorare su diversi livelli, i comuni e le province possono impostare dei piani di sviluppo sostenibile sul rismparmio energetico, energie alternative, investimenti su mercati e agricoltura locali – aggiunge Zoratti – Ma anche la società civile può fare molto per sensibilizzare i cittadini e i cittadini possono fare molto per contribuire al risparmio energetico e alla mobilità sostenibile, ad esempio, utilizzando i mezzi pubblici o comunque riconvertendo i propri stili di vita.

Una questione di investimenti e di volontà politica. “Dobbiamo tenere insieme quelle che sono le esigenze dell’ambiente e quelle del sociale. Non può esistere un futuro sostenibile solo dal punto di vista della tutela ambientale se non consideriamo anche le questioni di giustizia sociale. Da parte delle istituzioni c’è una doppia sfida, la necessità di costruire un futuro che sia a misura di ambiente ma che sappia anche rispondere alle esigenze dei lavoratori e di chi in questo momento sta soffrendo una crisi di cui è solo vittima”

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