Genova. La protesta degli studenti non si placa, e dopo aver scioperato e aver chiesto ed ottenuto l’autogestione in alcuni istituti, ora i giovano provano anche ad occupare.
Istituto alberghiero Nino Bergese, notte fonda e scuola aperta. I ragazzi sono dentro con sacchi a pelo e zainetti, pronti a passare la notte lì. Ma non trovano i lucchetti per chiudere i cancelli, arriva la polizia e in poco più di due ore anche i più “duri” devono rinunciare.
Gli studenti parlano di una “soffiata”, in quanto la scuola era già aperta prima del loro arrivo.
Il preside Dante Taccani dice di non aver chiamato la polizia, va bene l’autogestione, è nei loro diritti, ma si deve restare nei limiti della legalità. All’alba inizia una giornata di scuola normale e parte l’autogestione.
Il Bergese si unisce all’agitazione già messa in atto da altri istituti: il Leonardo da Vinci, il Gastaldi (occupato nelle scorse ore), l’Odero, il Paul Klee, l’obiettivo per tutti è il 17 novembre: una grande festa nazionale sul diritto allo studio, una giornata in cui, ancora una volta, si protesterà contro i tagli all’istruzione.