Economia

Torna l’ora solare: risparmi per oltre 640 mln di kilowattora

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L’ora solare ci accompagnerà per i cinque mesi invernali ed è l’orario di base usato da molti Paesi durante l’inverno e conosciuto anche con il nome di “ora civile convenzionale”. In Italia il primo passaggio dall’ora solare a quella legale è avvenuto nel 1916, anno in cui per la prima volta nel nostro Paese si spostarono le lancette avanti di un’ora.

Un cambio d’ora rimasto in uso fino al 1920 perché da quell’anno l’alternarsi fra l’ora legale e quella solare fu abolito e ripristinato diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Con una legge del 1965, dal 21 maggio 1966, invece, in pieno periodo di crisi energetica, il cambio tra ora solare e ora legale fu usato con continuità anche se con modalità diverse negli anni.

Dal 1966 al 1980 venne stabilito infatti che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre, mentre dal 1981 al 1995 si stabilì invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo di passaggio dall’ora solare all’ora legale è entrato quindi in vigore nel 1996 quando, a livello europeo, si stabilì di prolungare l’ora legale ulteriormente, passando dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre. Ma l’Italia non è certo l’unico Paese europeo a dover segnare il passaggio dall’ora legale all’ora solare.

Nell’Unione europea l’adozione dell’ora legale è infatti armonizzata dal 1996, nonostante le polemiche di alcuni stati membri. E in Svizzera l’ora legale, adottata per la prima volta nel 1981, attualmente è liberamente coordinata con le direttive dell’Unione europea. Ma lo spostamento all’indietro delle lancette dell’orologio non è scandito in modo uguale nei diversi Paesi del mondo, anzi in alcuni non avviene affatto, basti pensare al Giappone o ai paesi dell’area equatoriale. In generale, i Paesi della fascia tropicale infatti non adottano l’ora legale perché la variazione delle ore di luce durante l’arco dell’anno è minima e non consente di avere ore di luce sufficienti la mattina tanto da giustificare uno spostamento di lancette in avanti di un’ora per aggiungere luce alla sera. Se si fa poi riferimento all’emisfero australe, il passaggiio all’ora solare dall’ora legale segue un calendario invertito rispetto all’Europa e al Nord America.

L’ora legale in Australia è infatti in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, con possibili variazioni da stato a stato, mentre in Brasile si va da novembre a febbraio. In Africa, inoltre, è scarsamente usata, così come in Asia, dove si usa nelle Repubbliche caucasiche dell’ex Unione Sovietica, ma non in molti stati in quanto i calendari non sono omogenei. Ma come è nata l’ora legale in sostituzione dell’ora solare? L’idea risale al 1784 quando l’inventore del parafulmine, Benjamin Franklin, pubblicò un’idea sul quotidiano francese ‘Journal de Paris’. Le riflessioni di Franklin si basavano sul principio di risparmiare energia ma non trovarono seguito. Si dovette quindi aspettare quasi un secolo quando, nel 1907, l’idea venne ripresa dal costruttore inglese William Willet. E questa volta trovò terreno fertile a causa delle crescenti esigenze economiche scaturite dalla Prima guerra mondiale. Nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra diede così il via libera al British Summer Time che implicava lo spostamento delle lancette un’ora in avanti durante l’estate. Poi molti paesi imitarono la Gran Bretagna e sancirono il passaggio da ora solare a ora legale perché puntare, in tempo di guerra, al risparmio energetico era una ineludibile priorità.

Proprio sul fronte del risparmio energetico con il passaggio dall’ora solare all’ora legale, dal 2004 al 2007, l’Italia ha risparmiato complessivamente oltre 2,5 miliardi di kilowattora, pari a 300 milioni di euro. Secondo quanto calcolato da Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, per il nostro Paese il risparmio di energia ottenuto per il solo 2007 è stato di 645,2 milioni di kilowattora.

Ma quanto piace agli italiani questo spostamento di lancette dell’orologio? Da sondaggio condotto dal Codacons risulta che gli italiani sono per il 50% a favore e per il 50% contrari all’ora legale. La stessa inchiesta ha tuttavia rilevato che la maggior parte degli intervistati è a favore dell’abolizione dell’ora solare. Questa soluzione comporterebbe l’utilizzo dell’ora legale tutto l’anno, che non permetterebbe un risparmio energetico durante l’inverno ma eliminerebbe il cambio dell’ora.

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