Genova. Si terrà il 7 febbraio l’udienza preliminare per la morte dell’operaio genovese Nino Emiliano Cassola, il trentatrenne che il 2 ottobre 2008 cadde in un pozzo per l’estrazione di biogas nella discarica di rifiuti a Scarpino, mentre con una trivella procedeva a perforare il pozzo di 18 metri. Nell’attesa prosegue la trattativa per i 420 mila euro di risarcimento, che la famiglia ha avanzato nei confronti di Amiu, la società municipalizzata per la raccolta dei rifiuti di Genova e Asja ambiente Italia che ha in appalto lo sfruttamento del biogas.
Pietro Antonio D’Alema, amministratore delegato dell’Amiu, Carlo Sacco, responsabile tecnico Amiu, Amedeo Fabbri responsabile smaltimento per la discarica di Scarpino dell’Amiu, Maurizio Laudadio, dirigente del settore tecnico della società Asja ambiente italia, Giovanni D’Auria, amministratore unico e legale responsabile della società incaricata delle trivellazioni dei pozzi e Alessandro Tavella, ingegnere della società Asja sono le sei persone indagate dal Pm Francesco Pinto.